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Scheda tecnica
Superficie:
141.903 ettari

Province:
Belluno
Trento
Bolzano
Pordenone
Udine

Lingue parlate:
italiano
tedesco
ladino
friulano 						
Criteri di selezione

Perché le Dolomiti sono state scelte come Patrimonio UNESCO

Criterio VII: estetico-paesaggistico

Le Dolomiti contengono fenomeni naturali superlativi ed aree di una bellezza singolare, dall’elevata importanza estetica. Spettacolari conformazioni verticali, quali pinnacoli e guglie, che si contrappongono alle superfici orizzontali, come cenge ed altipiani, e che si innalzano all’improvviso dai dolci rilievi sottostanti. Grande diversità di colori. Imponenti scogliere di roccia nuda, fra le più alte al mondo. Da secoli la loro bellezza è decantata nelle opere letterarie, pittoriche e fotografiche. Lo spettacolo creato dalle Dolomiti è unico, tanto che si parla di “paesaggio dolomitico”.

Criterio VIII: geologico-geomorfologico

Le Dolomiti da un punto di vista scientifico, geologico e morfologico sono un sito di importanza internazionale. In esse sono ben rappresentate le fasi più importanti dello sviluppo della terra: la stratificazione delle rocce dà una conoscenza approfondita sul periodo Triassico e sul Permiano. Esse sono inoltre ricchi depositi di fossili. Vasta la varietà di morfologie legate all’erosione, alle glaciazioni e ai fenomeni carsici.

Condizione di integrità:

Come ogni altro bene iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale, anche le Dolomiti soddisfano a pieno questo valore universale di unicità e unitarietà. Le nove aree sono fondamentali per il mantenimento della bellezza del bene e tutte danno informazioni dettagliate sulle scienze della terra; sono in un buono stato di conservazione e sono collegate tra loro da una fitta rete di relazioni. Inoltre, l’integrità viene mantenuta anche grazie alla presenza di un parco nazionale, alcuni parchi regionali, siti Natura 2000 ed un monumento nazionale.




Le Dolomiti

Patrimonio montano unico

Cima Urtisiel nel gruppo dei Monfalconi nelle Dolomiti Friulane | Autore: Turismo FVG – Marco Milani Il 26 giugno 2009 è stato sicuramente un giorno importante per le Dolomiti, la montagna e l’ambiente. A Siviglia in Spagna, con parere unanime dei 21 stati membri della Commissione UNESCO, nove zone delle Dolomiti sono state inserite nella lista del Patrimonio Naturale dell’Umanità, per la loro sublime bellezza e unicità paesaggistica e per le loro caratteristiche geologiche e geomorfologiche che non hanno eguali in altre parti del mondo.

L’area riconosciuta Patrimonio UNESCO si estende su una superficie di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di 'aree cuscinetto', per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine. Nello specifico, fanno parte: il gruppo formato da Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e Ampezzano; dal massiccio della Marmolada , posto fra Trentino e Veneto e comprendente la cima più alta delle Dolomiti (3.343 metri) e il ghiacciaio più significativo; il gruppo formato dalle Pale di San Martino , Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio Veneto ma anche Trentino; il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave, le più orientali, suddivise fra le province friulane di Pordenone e Udine e quella di Belluno in Veneto; le Dolomiti Settentrionali , situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d'Ampezzo, le lunari Dolomiti di Fanes, Sennes e Braies; il gruppo Puez-Odle, tutto in territorio altoatesino, oggi splendido parco naturale; il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino; le Dolomiti di Brenta, le più occidentali, dove vive ancora l'orso bruno, tutte in territorio trentino; il Bletterbach, un canyon unico al mondo, in Alto Adige.

Il riconoscimento dell’UNESCO è un biglietto da visita unico per queste montagne, un valore aggiunto importantissimo, che permette di valorizzare ulteriormente le eccellenze della zona che sono l'ospitalità, l'enogastronomia ed i sevizi per il turista, ma ciò implica anche grande impegno per la valorizzazione, la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile delle Dolomiti. Essere iscritto nella Lista del Patrimonio Universale significa infatti avere un eccezionale valore universale, essere un punto di riferimento non solo per la comunità in cui è inserito, ma per l’intera umanità, da tutelare e trasmettere alle generazioni future.

Patrimonio UNESCO e territorio

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